Affresco successivo all'anno 1167, con dimensioni di circa 1,20x1,60m, dipinto lungo la parete Nord della chiesetta della Badia di SS. Maria del Rogato, al di sotto del portico alla sinistra della navata unica di cui la chiesetta si compone.

Di autore ignoto ed in pessimo stato di conservazione, raffigura una scena comune della vita del Santo di Adrano.

Sono ancora visibili due dei soggetti principali:
  • in alto, a destra, campeggia in un circolo dorato e fiammeggiante l'immagine della Teotokos della rogazione;
  • in basso, al centro, si riconosce la figura di un sacerdote (l'abate Cusmano) in ricchi paramenti sacri che porge l'eucaristia ad un terzo personaggio, pressocchè indistinguibile: il santo anacoreta di Adrano.
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"Così, tra i bagliori delle prime luci, risuonò per la vallata il canto angelico,
annunciando il glorioso ingresso in Cielo dell'anima candida del mite Nicolò"
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STORIA    Inno Acatisto del Teologo Cusmano a San Nicolò Politi eremita     

Cosmani Theologi
In Divum Nicolaum eremitam
Hymnus

Col bastone e la benedizione ha scacciato tutti i lupi dall'ovile,
come padre e avvocato dei popoli, ha cura di coloro i quali devotamente lo venerano:
e ci libera da qualunque pericolo e malattia.

Da bambino fuggiva i peccati come fossero serpenti.
Scacciava anche i demoni, e come un valoroso cavaliere li metteva in fuga:
era anche difesa fortissima contro i nemici:
intercedi per le nostre anime.

Trascorse una vita profondamente austera,
e recò in sé grande sottomissione d'animo e pietà,
per ciò grandi sono i nostri affetti per lui:
perché non abbandona mai coloro i quali lo invocano nelle loro necessità.

Dai teneri anni seguì i precetti degli uomini religiosi,
e molti sottratti alle scelleratezze ha corretto a miglior frutto.

Quando pregava Dio, questa era la sua orazione:
"O Padre, o Figlio, o Santo Spirito, accogli la mia preghiera,
perché mi trovo in questa solitudine, e solamente in te ho posto le mie speranza:
quando sarò partito dalla vita, ti supplico, accogli la mia anima".

Come un pastore sei venuto da noi ,
e come luce splendente, hai dato la luce ai ciechi
e ci hai guidato al vero cammino.

Come visse piamente e umilmente, così si presentò alla morte;
e dal buon uomo Leone fu trovato, vestito con l'abito da eremita,
e così come luce al mondo apparve.

E' sorto a questa città uno splendore che giammai tramonta:
sei certamente intercessore presso Dio ed ascolti chi ti invoca, in terra e in mare:
da poi ti lodiamo e ti rendiamo grazie.

Il Beato Nicolò, col segno della Croce fatto col bastone,
ha guarito le pecore e scacciato i lupi,
ed i popoli vicini ha protetto dalle malattie.

Io Cusmano teologo ho conosciuto il suo immenso zelo di penitenza,
col quale mentre viveva si è tormentato,
e per la penitenza sei stato simile ad una lucerna ardente,
innanzi a Dio, presso il quale sei andato.
Ora certamente godi degli splendori della gloria.

Ardentemente hai pregato Dio,
affinché ci concedesse la sua grazia e con la penitenza hai ottenuto la forza,
affinché restituissi la vista ai ciechi e l'udito ai sordi, e guarissi tutte le malattie.

La spelonca, nella quale abitasti, l'occupavano serpenti e vipere,
i quali al tuo ordine e con l'asprezza della vita hai scacciato assai lontano.
Invocato il tuo nome, sedasti la tempesta del mare,
ed alla nave desti un viaggio prospero in un porto sicuro.

Dall'infanzia è stato pienamente provato che egli fosse consacrato a Dio.
Infatti, ancora in fasce, si asteneva dal latte, nei giorni di Mercoledì, Venerdì e Sabato,
non senza grande ammirazione e stupore di tutti.

Le tue preghiere erano gradite a Dio;
infatti erano pronunciate da un cuore sincero.

O forte difensore presso Dio, contro i Demoni, e avvocato dei Cristiani,
liberaci dai nostri mali.

Così come la sua lingua fu pronta a lodare Dio,
così la mano munifica alle elemosine.

Siano Benedette le mammelle, alle quali suggesti;
e sia benedetto il ventre che ti ha generato;
infatti sei Vergine di mente e di corpo.

Traduzione dal latino a cura del webmaster.